A noi europei può sembrare che il pane preparato con farina di grano sia l’alimento base conosciuto e consumato in tutto il mondo, ma non è così.
Infatti il miglio (Panicum miliaceum) e il sorgo (Sorghum vulgare), per esempio, costituiscono la base dell’alimentazione per milioni di persone in Africa, India e America Centrale, perché hanno un ciclo di sviluppo più breve e sono in grado di sfruttare meglio la stagione umida, in genere più ridotta rispetto alle nostre latitudini.
Inoltre il miglio resiste molto bene alla mancanza d’acqua prolungata: durante alcuni periodi di grave siccità i raccolti di mais e di frumento furono dimezzati, mentre quello del miglio restò quasi invariato rispetto all’anno precedente.
Come altro punto a suo favore, bisogna dire che il miglio ha bisogno di meno concime rispetto agli altri cereali, offrendo un risparmio al contadino ed evitando il pericolo di “bruciare” il terreno nel caso in cui non piova dopo che si è sparso il fertilizzante sul campo.
Pare anche che il miglio sia molto più resistente ai parassiti dopo che è stato ammassato nei granai, quindi si può conservare per più anni, cosa impossibile per il mais e per il riso.
Si può facilmente comprendere come il miglio e il sorgo (che è chiamato anche “grosso miglio”) per secoli abbiano garantito la sopravvivenza a intere popolazioni delle regioni del Sahel.
Per utilizzare il miglio la prima operazione da fare è la brillatura nel mortaio di legno, servendosi di un pestello e dopo averne inumidito i chicco. Ripetuta più volte questa operazione, si procede a setacciare la polvere ottenuta per separare la crusca. Successivamente può seguire la fermentazione.
La farina così ottenuta viene fatta bollire con acqua, e la pappa che ne risulta viene mangiata con latte o con salse.
In alcuni Paesi africani, saper compiere queste complesse operazioni per la preparazione della farina di miglio o di sorgo, è un requisito importante nell’educazione di una ragazza che si prepara a diventare moglie e madre.
La pappa di miglio rappresenta una fonte notevole di energia, infatti la si somministra a chi ha fatto molta fatica, o alle donne che hanno appena partorito, e per svezzare i bambini si può ricorrere a gallette di riso.
Nell’Africa Occidentale il miglio ha assunto anche un significato sacro, ed è indispensabile per i riti che riguardano gli antenati.
Il miglio e il sorgo hanno per i contadini africani anche un ruolo economico: vengono infatti scambiati con altri prodotti alimentari. Ecco spiegato come mai un granaio pieno di miglio sia diventato un segno di ricchezza e un simbolo di fecondità, dal momento che rappresenta ciò che il contadino, con un durissimo lavoro, riesce a far produrre alla propria terra, garantendosi la sopravvivenza e senza alterare l’equilibrio ecologico.
FONTI:
- Paese che vai, piatti che trovi. Il lungo viaggio del cibo dall'America Latina all'Europa", supplemento a Volontari per lo Sviluppo, anno IX, n°4, settembre 1991