Molti anni fa nacque, a Pipiles, in una notte di luna piena la figlia del signore del villaggio: aveva bellissimi occhi neri e un radioso sorriso che le illuminavano il volto. Crebbe molto bella tanto che tutti i principi dei villaggi vicini la chiedevano in sposa, ma il padre non sapeva decidersi.
Alla fanciulla piaceva passeggiare nel bosco, ammirare le montagne e bagnarsi nel fiume quando il sole era alto nel cielo. Uno giorno che proprio si trovava a fare il bagno sentì una voce provenire dalla montagna che diceva –Fanciulla, fiore amato dallo spirito del giorno, se mi vuoi conoscere segui le orme che troverai accanto alle rocce-. La giovane, incuriosita, seguì le orme fino a una roccia dove si fermò a riposarsi. E subito la voce –Fanciulla, fiore amato dallo spirito del giorno, segui le orme fino a quando arriverai a una grotta-.
Si mise in cammino e trovò, seduto, un bellissimo giovane con un copricapo tempestato di brillanti –Sono il signore di Murcielager- le disse –e se rimarrai con me, avrai un figlio forte come la roccia e bello come questo bosco-. La fanciulla rimase con il giovane e dopo un po’ di tempo partorì un bambino dal sorriso radioso e dai denti candidi come quelli della mamma.
Nel frattempo però nel villaggio di Pipiles la gente soffriva la fame perché un grosso animale aveva mangiato il cuore del mais che doveva servire per la semina.
Quando la giovane apprese della disgrazia si recò dal padre il quale, ritenendola responsabile dell’accaduto, le ordinò –Vai e trova semi di mais affinché il nostro popolo cessi di soffrire la fame-.
La figlia partì e camminò fino alla grotta del signore di Murcielager a cui raccontò tutte le sue pene. L’uomo ascoltò e poi disse –Non disperare, domani torna al villaggio e dì agli uomini di preparare i campi e, al momento della semina, strappati i denti e seminali-.
La fanciulla, per amore del suo popolo, si sacrificò e tutti si misero al lavoro. Il tempo passò e quando il mais cominciò a dare i suoi frutti, gli abitanti del villaggio scoprirono con meraviglia che i grani della pannocchia erano bianchi e brillanti come i denti della donna.
Il mais bianco era il regalo fatto dagli dei alla gente di Pipiles in ricordo della giovane che era stata disposta a strapparsi i denti per salvare il suo popolo.