Riflettere sulle proprie abitudini alimentari

Che cosa mangiamo? Quanto? Quando?

A pasto? Fuori pasto?

 

Allo scopo di coinvolgere subito i ragazzi in modo ludico, è utile proporre loro un gioco sul cibo. Un esempio può essere “il gioco dell’ultima abbuffata”.
Si prevede quindi un lavoro di approfondimento che deve partire dalla loro situazione personale. Si comincia con un’indagine sul modo in cui si alimentano nell’arco di una settimana, tramite schede che evidenzino che cosa mangiano, quanto, quando, a pasto, fuori pasto.

Scheda scuola primaria
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Scheda scuola secondaria
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Le schede vanno poi tabulate durante una lezione collettiva.
Si analizzano in tal modo i consumi, le quantità, gli eventuali errori alimentari nei tempi e nei modi.
A piccoli gruppi si approfondiscono le conoscenze relative ai singoli alimenti consumati con maggior frequenza (gli alimenti, l'alimentazione dei giovani), e si identificano i prodotti base dell’alimentazione, quali risultano nelle diverse aree geografiche (riso, miglio e sorgo, mais, patate e manioca…).
In particolare, per le classi della scuola media gli alimenti dovranno essere classificati in base alla loro struttura e al loro apporto calorico, rapportandolo anche all’alimentazione nel Nord e nel Sud del mondo.
Gli alunni dovranno considerare come il cibo viene smontato e riutilizzato dall’apparato digerente e in quale quantità, anche utilizzando i propri libri di testo del corso di scienze.

E gli altri come mangiano? Abitudini, usi e costumi.


Si possono seguire varie piste di lavoro adeguate alle capacità di base e agli interessi delle singole classi.
Partendo dalla lettura di descrizioni e lettere di esploratori, viaggiatori e antropologi, sugli usi e costumi alimentari di popolazioni che vivono in ambienti molto diversi dal nostro, si cerca di renderci consapevoli di come tendiamo a misurare e valutare gli usi e costumi degli altri con i nostri parametri, come se questi fossero assoluti e naturali.
E’ invece importante riuscire a prendere le distanze dalle proprie ridigità e rapportarsi alla pari con altre culture e tradizioni ("Gusti diversi?", "Abitudini diverse", "Ricorrenze religiose e ricette").

Potrebbe essere interessante confrontarsi con le abitudini alimentari di popoli lontani da noi nel tempo, ad esempio con quelle degli antichi romani.